Servire il bene pubblico?
Per quanto mi riguarda la stima nei confronti di Beppe Sala e il riconoscimento del lavoro svolto nell’interesse dell’intera collettività non vengono minimamente scalfiti.
Rimane l’amarezza di interrogarci su che Paese è mai diventato questo, dove si condanna chi compie il proprio dovere e il coraggio della responsabilità è considerato un reato.
E soprattutto, quale messaggio di fiducia può arrivare a quei giovani che intendono servire civilmente il bene pubblico?
Il vero cambiamento non è cialtrone e parolaio, ma ribalta i luoghi comuni e dimostra che uno Stato può non essere inefficiente e codino.
Il vero cambiamento fa paura.
Sono solo scuse.
Libero il sindaco di Monza di negare il patrocinio al Brianza Pride, ma almeno abbia la decenza di non accampare scuse per motivare la decisione. L’elenco degli aderenti è molto più lungo, ricco e variegato di quello snocciolato da Allevi per bollare come “politicizzata” la manifestazione. Quindi la sua è una scelta politica ben precisa che aderisce perfettamente alla linea della destra nostrana in materia di diritti civili. Il manifesto del Pride è molto chiaro: la partecipazione è libera, eppure nessun partito, movimento, associazione o gruppo riconducibile alla galassia della destra ha deciso di aderire. Segnando ancora una volta la distanza che divide non tanto fazioni opposte, quanto piuttosto un diverso modo di concepire la libertà dei sentimenti. Per questo io sabato partecipo. #VieniComeSei.
Monza, colori di primavera
Osservando la folla colorata che di nuovo ha manifestato pacificamente, mi convinco sempre più: ciò che sta accadendo da un po’ di tempo a questa parte è la riposta migliore a chi pensava di potersi permettere qualsiasi cosa. Di poter impunemente superare ogni limite, anche quello tra i più indecenti che arriva a considerare merce elettorale perfino la dignità delle persone. Brianza accogliente e solidale.
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