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Villa Reale: Consorzio inerte il gestore se ne va e chiede i danni

06 Marzo 2020
  • Monza
  • Consorzio Villa Reale e Parco di Monza
  • Villa Reale

La decisione da parte del gestore di Villa Reale di andarsene (qui l'articolo del Giorno) chiedendo addirittura un risarcimento economico al Consorzio è certamente grave.

E anche il comportamento del Consorzio che ha tenuto per tre mesi all'oscuro i monzesi su ciò che accadeva non è da meno.

Scopriamo solo adesso che mentre si celebrava l'arrivo in Villa dei Cerea, noti ristoratori bergamaschi, il postino aveva già recapitato la raccomandata a firma Navarra che annunciava la rottura del contratto.

Per non parlare dell'ultimo numero dell'informatore comunale con il Sindaco, che è anche Presidente del Consorzio, a dichiarare che "la Villa Reale punta sempre più in alto" ma tace sul fatto che l'attuale gestore se ne va sbattendo la porta e vuole pure i danni.

Nell'attesa che il Consorzio renda nota la risposta ufficiale al gestore, contestando le evidenti incongruenze che, se sono quelle riportate nell'articolo pubblicato da Il Giorno, appaiono alquanto risibili (affermare per esempio che durante Expo la Villa non è stata valorizzata, significa dimenticare i numerosi eventi di carattere internazionale che si sono svolti in quel periodo, a cominciare dalla mostra "Il fascino e il mito dell’Italia. Dal Cinquecento al Contemporaneo", che ha raccolto 120 opere di grandi artisti, da   Van Dyck, a Rubens, Correggio, Tiziano, oltre alle opere di Picasso, Yves Klein e Andy Warhol solo per citarne alcuni) sarà bene assicurarsi che gli obblighi contrattuali in capo al gestore siano puntualmente rispettati. A cominciare dagli investimenti per gli interventi di manutenzione straordinaria sull'immobile stabiliti nel contratto.

Perché non sia mai che oltre al danno ci tocchi pure la beffa.

 

 

 

Memoria dura come la pietra

17 Gennaio 2020
  • Monza
  • Pietre d'inciampo
  • Olocausto
  • Shoah
  • Memoria

pietre inciampo min

Olocausto deriva dal greco: olos tutto kaustos bruciato.

Shoah richiama la distruzione e la desolazione dopo la tempesta.

Sono parole dure.

Come dure sono le pietre di inciampo affinchè duri nel tempo la memoria di Alessandro Colombo e Ida Zamorani.

Il Cittadino del 12 dicembre 2019

19 Dicembre 2019
  • Monza
  • Anac
  • appalto rifiuti

ilCittadino191219

Sardine monzesi

14 Dicembre 2019
  • Monza
  • Sardine

sardine1

Tante sardine festose anche in piazza Trento. Non so dire quante, perché non ho voluto trasgredire il divieto di salire sul monumento...

Nell’aria non ho sentito odore di fritto, ma una gran voglia di riconoscersi nell’altra sardina che ti sta vicino.

Che è come te, che non si dà per vinta e non si arrende.

Alfredo

26 Ottobre 2019
  • Monza
  • Alfredo Viganò

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Se c’è uno che non si merita parole di circostanza, quello è  Alfredo.

Ironico, polemico, cocciuto, lui si piazzava al centro della scena e sfidava il mondo. Siccome tutti dovevano sentire, le sue provocazioni preferiva pronunciarle a voce molto alta. Quando era in palese difficoltà ricorreva al paradosso più improbabile. Era allora che capivi che quella discussione non sarebbe finita mai. Invece questa volta è finita davvero e mi dispiace molto. Dove lo trovi un altro che quando ti capitava di citare un qualsiasi comunello sperduto – non importa se della Brianza o della Toscana – ti raccontava che, proprio lì, lui era stato chiamato per raddrizzare un pezzo di storia, di passaggio o anche solo di memoria collettiva che qualche sprovveduto aveva tentato di piegare? Lo avranno pure pagato con moneta sonante, ma ho l’impressione approfittasse per portarsi a casa qualcosa in più. Da come ne parlava, capivi che era riuscito a rubare un po’ dell’anima di quei luoghi.

È stato sindaco, assessore, consigliere comunale, sempre senza mai cambiare registro. Nel senso che per lui la carica era relativa. Fosse al governo o all'opposizione contava poco, lui entrava a testa bassa. Si può affermare con ragionevole certezza che non era un diplomatico. Ha sposato molte cause, anche quelle perse in partenza, ma non era uno sprovveduto. Calcolava che anche in circostanze simili si poteva spostare un po’ più in avanti la soglia del vivere civile.
Non era certo un conformista.
Conoscere Alfredo e condividere con lui tanti ideali è stato bello e anche divertente.

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