bona_elly.pngNon ho mai votato il meno peggio perché ho sempre avuto la fortuna di poter scegliere, dal mio punto di vista, chi consideravo fosse il migliore.

Spesso le motivazioni erano differenti a seconda dell’occasione, ma le scelte sono sempre state convinte e nette.

Questa volta non è così. Andrò a votare a questo secondo turno delle primarie del Pd e non mi conforta sapere che come noi in tutto il mondo solamente i democratici australiani eleggono il segretario attraverso una consultazione aperta. Sarò banale, eppure continuo ad essere convinto che il rappresentante di un partito dovrebbe essere scelto dai propri iscritti.

Io al primo turno ho sostenuto Gianni Cuperlo pur sapendo che avrebbe avuto scarse possibilità di vittoria finale. Il circo mediatico aveva già deciso mesi fa che la sfida si sarebbe dovuta consumare sui campi dell’Emilia oscurando completamente le altre candidature e soprattutto le diverse opzioni politiche. Con il risultato che il derby Bologna-Sassuolo ha interessato poco più della metà dei tesserati.

Oggi quindi mi recherò al seggio con uno spirito nuovo, diverso. Credo con lo stato d’animo analogo dell’elettore che al primo turno ha visto il proprio candidato sindaco soccombere e ora deve valutare sulla base di criteri in parte differenti. Il problema è che le due diverse candidature hanno in sé i pro e i contro che le caratterizzano e le bilanciano. E devo anche ammettere che mi fa velo il codazzo di certi sostenitori.

Ma tant’è. Almeno questa volta il mio voto, per ora, è segreto.