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Si è spento mercoledì mattina a cent'anni [ne avrebbe compiuti 101 a luglio) Egeo Mantovani, partigiano e presidente onorario dell'Anpi provinciale. Lascia due figlie e una nipote. Cappellino sempre indosso e fazzoletto tricolore annodato al collo. Mantovani non ha mai smesso di tramandare i valori per cui ha combattuto, Per lui, il più grande riconoscimento era lo sguardo dei bambini quando, nelle scuole, raccontava loro della Resistenza e dell’antifascismo. Un impegno civile per il quale, ne] 2013, è stato insignito del Giovannino d'Oro dall'allora sindaco di centrosinistra - nonché compagno di partito - Roberto Scanagatti che lo ricorda con affetto. «Ho conosciuto Egeo negli anni Settanta e sono stato con lui anche quando, nemmeno un anno fa, ha compiuto cento anni - ha raccontato con commozione - E ho ancora impresso il discorso che ha fatto in quell'occasione- Ha parlato per venti minuti, senza l'aiuto di alcuno scritto, con una lucidità straordinaria e con quell'entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto», Per luì, ha proseguito l'ex primo cittadino, «ogni giorno valeva pena di essere vissuto. Non ha mai perso il suo ottimismo, nonostante in vita sua ne abbia viste di tutti i colori. Mi ritengo fortunato ad avere in- contrato una persona straordinaria come Mantovani. Il mio augurio è che anche le nuove generazioni possano avere la stessa fortuna". Nato in provincia di Modena nel luglio del "2A, crebbe in Emilia. Nel '38 si iscrisse a un corso di motorista del Genio militare. Nel '40 a pochi mesi al congedo, l'Italia entrò in Guerra ed Egeo, con la sua divisione si trovò prima in Francia e poi in Nord Africa fino all'agosto del 1942. Un'esperienza che lo segnò profondamente. Dopo l’8 settembre diventò partigiano dando il via a un'intensa attività antifascista che si concretizzò anche nel volantinaggio e nella distribuzione dei giornali contro il regime. A Monza arrivò agli inizi degli anni Cinquanta, dopo essere entrato alla Magneti Marelli come operaio e come coordinatore del direttivo sindacale, lottando per i diritti dei lavoratori. Come presidente della Cooperativa edificatrice di Monza si batté per il diritto all'abitazione, riuscendo a dare una casa a chi ne aveva bisogno. Una vita lunga e ricca di riconoscimenti come il Giovannino d'Oro del 2013 e il Cavalierato nel 2017. Ma, come ha fatto notare Roberto Scanagatti, «Egeo andava oltre questi riconoscimenti. Per lui il vero premio era tramandare la memoria e il valore dell'antifascismo alle nuove generazioni».

Il ricordo della Presidentessa dell’Anpi. Le loro vite si erano incrociate agli inizi degli anni Duemila quando Emanuela Manco - oggi presidentessa dell'Anpi di Monza - aveva cominciato con la sua attività nell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. «Ricordo lo stretto legame di amicizia che aveva con Bambina Villa che fu anche lei partigiana - ha spiegato la presidentessa - Erano sempre insieme ai banchetti e in occasione dei pellegrinaggi a Fossoli o a Marzabotto. Egeo era un grande organizzatore. Era lui che metteva a punto i viaggi nei luoghi della memoria. Era particolarmente affezionato alla sua terra d'origine, dove non mancava mai di tornare per commemorare le vittime del fascismo». Per Emanuela Manco, l'incontro con Mantovani è stato fondamentale. «Ha insegnato a tutti il valore della libertà. Ma anche quello dell'impegno. Quando era alla Marelli, ha lottato per i diritti dei lavoratori, portando avanti le battaglie iniziate da giovane. Poi, una volta andato in pensione, lo si poteva sempre trovare dietro la scrivania del circolo Cattaneo di via Vittorio Veneto, a Triante, quartiere in cui abitava, e dove era diventato un vero e proprio punto di riferimento. È stato la colonna dell'Anpi provinciale, contribuendo alla sua costituzione». Fino a quando le forze glielo hanno consentito, ha sempre preso parte alle attività dell'Anpi. «Lo ricordo ancora in occasione di uno degli ultimi pellegrinaggi a Marzabotto. È arrivato col pullman, per poi prendere la sua bicicletta e pedalare per le strade dell'Emilia. E poi ñ era il 25 Aprile: si vestiva sempre bene perché per lui era la festa per eccellenza. A lui il sorriso non mancava mai. Era una persona molto amata per la sua generosità e la sua empatia». Una vita intensa, nella quale gli affetti non sono mai mancati. Nemmeno negli ultimi anni segnati dal Covid. «Lo scorso anno, il giorno del suo centesimo compleanno, siamo riusciti a festeggiarlo - ha concluso con commozione Manco - Era già in casa di riposo e, sia pur ovviamente in un gruppo ristretto per via delle norme anti Covid, gli abbiamo organizzato una piccola, ma estremamente sentita, festa. Con la sua scomparsa, è venuto meno un pezzo di storia». A piangerne la scomparsa è anche Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. «Egeo non ha mai abbandonato la lotta - hanno fatto sapere - È sempre stato in prima linea nelle manifestazioni antifasciste organizzate nel nostro territorio. Ha creduto fino alla fine negli ideali costituzionali: antifascismo, antirazzismo, uguaglianza, solidarietà e difesa dei diritti, anche sul luogo di lavoro, dove si è distinto per la sua attività sindacale. Era convinto, come tutti noi, dell'importanza di rivolgersi alle giovani generazioni con la massima disponibilità, con un intento formativo e di sensibilizzazione ai valori della nostra Costituzione». Anche l'Amministrazione Comunale ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa di Mantovani.

Arianna Sala