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Domenica si vota per il segretario del Pd. Io ho deciso di sostenere Nicola Zingaretti.

Sono convinto che la sua proposta politica sia la più adatta per rispondere all’urgenza che ha il nostro Paese di individuare un partito serio e determinato, in grado di contrastare l’attuale disastro sociale, economico e culturale. 

Ho apprezzato la considerazione e l’impegno ad avviare una nuova stagione di confronto: Il Pd da solo non basta ad arrestare la deriva. è fondamentale il concorso di un fronte progressista e riformista molto più ampio, con il quale va riaperto un dialogo da troppo tempo interrotto. 

Oltre che il programma, sono anche convinto che la figura di Nicola Zingaretti sia la più adatta a ricoprire il ruolo di nuovo segretario. La stima e la considerazione che nutro per Maurizio Martina sono immutate e la generosità con cui si è fatto carico di gestire una fase complicata e piena di insidie sono la concreta dimostrazione della sua statura politica e della caratura umana che lo contraddistinguono. Ma è innegabile che è avvenuta una profonda lacerazione nel tessuto sociale dell’elettorato che votava Pd. Ricucire la trama non sarà facile e nemmeno scontato perché, prima ancora del voto, occorre riconquistare la fiducia persa. E senza un chiaro e preciso segnale di discontinuità non credo potranno esserci le condizioni per ripartire.