Il altro capitolo dal libro “Delfini nel Lambro” dedicato alla partecipazione dei cittadini. Roberto Scanagatti risponde alle domande di Angelo Longoni a proposito

Ma lei è proprio il sindaco dei record: centinaia di migliaia di visitatori alla Villa Reale, un milione di persone per la Messa del Papa nel Parco, e ora, anche se l’evento è di risonanza prettamente monsciasca, un’affluenza mai vista alla quinta edizione delle Pulizie di Primavera.

Non faccia del sarcasmo, credo proprio che sarà la prima e ultima volta che lavorerò con lei. Comunque alle Pulizie di Primavera hanno partecipato 4.500 cittadini. Un record, appunto.

I maligni dicono che la città è sporca, così da 5 anni lei chiede una mano alla gente.

Monza non è sporca, guardi piuttosto al significato dell’iniziativa. Il valore è quello della partecipazione: ai monzesi chiediamo una giornata all’anno per migliorare la città. Alla prima edizione si sono presentati in 1.500, poi un’escalation continua. Il segreto del successo? Sta nel fatto che è il cittadino a decidere cosa fare, non c’è alcuna implicazione di carattere “ideologico”.

Qual è il bilancio della ramazza dell’ultima edizione?

Un centinaio i luoghi in cui adulti, ragazzi e bambini hanno sistemato arredi urbani, cancellato brutte scritte dai muri, tinteggiato aule scolastiche di ogni ordine e grado, messo a dimora alberi, arbusti e erbe aromatiche, eliminate brutte scritte dai muri anche attraverso la realizzazione di ottimi esempi di street art.

Ma la partecipazione civica a Monza è forte, pensiamo ai nonni civici piuttosto che alle guardie ecologiche volontarie, ai volontari per la cultura. Fanno tutto gratis e le casse del Comune ringraziano.

Lei è insopportabile, e soprattutto venale. Comunque per le Pulizie di Primavera sono scesi in campo, oltre ai volontari delle Gev e della Protezione civile, i ragazzi del servizio civile in forza al Comune, alcuni consiglieri comunali insieme all’intera giunta comunale. E’ pure coinvolta un’ottantina di richiedenti asilo ospiti in città mescolati ai cittadini. Un segno tangibile di come i monzesi e anche i non monzesi tengano alla propria città e di come siano disposti, in modo gioioso e appassionato, a dedicare parte del proprio tempo libero per renderla più bella e attrattiva.

Insomma, il cittadino che cura la città come se fosse a casa sua.

Sì, e in questo senso va anche il Regolamento per la gestione dei beni comuni. Siamo tra i primi in Italia ad averlo adottato. Scommetto che nemmeno lo sa...

Vabbè, sentiamo in cosa consiste.

Praticamente nell’entrare in prima persona, da cittadino, a stabilire un rapporto di collaborazione con l’amministrazione comunale. Nel mese di marzo abbiamo sottoscritto, con cinque gruppi di monzesi, patti per la gestione dei beni comuni condivisi. Un progetto che attua un principio costituzionale, quello della sussidiarietà orizzontale.

Cioè?

Il principio di sussidiarietà orizzontale si svolge nell’ambito del rapporto tra autorità e libertà e si basa sul presupposto secondo cui alla cura dei bisogni collettivi e alle attività di interesse generale provvedono direttamente i privati cittadini, sia come singoli, sia come associati, e i pubblici poteri intervengono in funzione sussidiaria, di programmazione, di coordinamento ed eventualmente di gestione. Non è poca cosa, mi creda.

 

10 pulizie via arosio