Riprendiamo un altro capitolo dal libro “Delfini nel Lambro”. Roberto Scanagatti risponde alle domande di Angelo Longoni

Perché un non monzese dovrebbe venire ad abitare nella sua città?

Perché Monza è bellissima. È una città a misura d’uomo, ben organizzata, che offre servizi di assoluta qualità in ogni settore, nel campo scolastico come in quello sanitario, tanto per citarne solo due. È una città che fa del verde un suo tratto distintivo ma è anche una città dalle solide tradizioni commerciali ed industriali. Tutto questo ne fa un luogo ideale per attrarre investimenti e creare nuove opportunità di lavoro. Mi verrebbe da dire che siamo forse noi monzesi a sottovalutare questi aspetti, ma le assicuro che chi arriva da fuori tutto ciò lo nota.

Certo che la stazione ferroviaria, uno dei biglietti da visita per chi arriva da fuori città, non si presenta proprio bene. Problemi di spaccio di droga e brutte facce che si aggirano nei dintorni ci sono sempre stati e nonostante gli interventi delle forze dell’ordine la situazione rimane critica.

La stazione ferroviaria è da sempre un luogo troppo poco accogliente per chi arriva da fuori, figuriamoci per i pendolari che hanno diritto ad accedere ai treni in condizioni di maggior sicurezza. Purtroppo è una caratteristica comune a tutte le stazioni ferroviarie. Significa che c’è un problema di fondo e che quindi questi luoghi andrebbero completamente ripensati.

L’ultimo intervento di riqualificazione è avvenuto durante l’amministrazione Faglia, si ricorda?

Vero, allora avevamo risistemato tutto il piazzale, compresa la fontana e i giardini. La stazione stessa era stata oggetto di un importante intervento di sistemazione ed eravamo perfino riusciti a creare il tunnel di collegamento verso Piazza Castello. Da allora poco o nulla è stato fatto se non i provvedimenti che recentemente siamo riusciti a mettere in atto, quali l’apertura della bicistazione e alcune misure di messa in sicurezza.

Quindi dobbiamo rassegnarci?

Da tempo ho chiesto di intensificare la presenza e i controlli delle forze dell’ordine. Ho ricevuto assicurazioni, ma è chiaro che senza la collaborazione di tutti difficilmente si potranno ottenere risultati concreti. Noi, la nostra parte la stiamo facendo. Adesso tocca agli altri.

Torniamo al tema dell’attrattività. Monza ha tanti gioielli da mettere in mostra, architettonici ed ambientali e di altra natura. Parco, Villa reale, Autodromo, musei e chiese, un patrimonio che ben poche altre città hanno. Eppure dal punto di vista turistico la città non decolla. La pensa come me?

Come posso pensarla come lei? Legga i dati: in percentuale abbiamo avuto il maggior incremento turistico del 57% tra il 2015, anno di EXPO, e il 2014. Nel 2016, quando era prevedibile un ragionevole un calo, abbiamo invece registrato ancora un più 5%. Quando nel 2012 in Consiglio comunale ho incominciato a parlare di vocazione turistica della città ho visto sorrisini e ammiccamenti. Oggi tutti a dire che Monza deve puntare sul turismo. Mi fa molto piacere, ma attenti: nessuno ci regala nulla. La concorrenza è formidabile e molti sono arrivati ben prima di noi. Io so però che abbiamo tesori inestimabili. Ne ho conferma ogni volta che ricevo ospiti stranieri in visita alla città. Rimangono meravigliati. Il nostro compito è quello di far conoscere e valorizzare i beni storici, culturali e ambientali di cui disponiamo. Per questo abbiamo lavorato sodo e siamo diventati il comune capofila di un percorso culturale europeo che dal Mar Baltico attraversa tutta l’Europa e giunge fino allo Ionio.

Si sta allargando troppo, mi creda.

Con buona pace degli scettici come lei, il progetto Longobard Ways ormai è diventato realtà. Siamo a un passo dall’approvazione da parte del Consiglio d’Europa. Significa immissione nei circuiti turistici internazionali e possibilità di accesso, ancora una volta, ai finanziamenti europei.

Va bene, stavolta faccio ammenda, ma non mi dica che questa città può vivere solo sul turismo.

Non l’ho mai detto. Ma una città attrattiva e che si fa conoscere per le sue qualità, è più competitiva rispetto ad altri territori e più facilmente troverà investitori disposti ad avviare nuove iniziative legate alla creatività e all’innovazione. Nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani.

 

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