Nuovo capitolo dal libro “Delfini nel Lambro”. Roberto Scanagatti risponde alle domande di Angelo Longoni a proposito dei servizi sociali

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La crisi economica che non finisce mai, con le conseguenti ripercussioni su persone sole e famiglie. Ma anche chi non gode di buona salute o è portatore d’handicap. La sua Monza, in questo lustro, si è dimostrata attenta e solidale?

Abbiamo cercato di fare il possibile, anche se so bene che non basta mai. Sono 2600 le persone in carico ai servizi sociali del Comune tra anziani soli, minori, adulti fragili, disabili, persone senza fissa dimora verso i quali i servizi sono stati mantenuti, finanziati senza ridurre un euro in cinque anni, e in certi casi accresciuti.

E la crisi porta anche il problema casa. Oggi un’abitazione di proprietà è un lusso che tanti non possono permettersi. Ma anche gli affitti sono un problema.

Abbiamo cercato di sperimentare forme nuove. Monzabitando è un servizio nato per reperire alloggi in locazione sul mercato privato da destinare a canoni calmierati a famiglie con disagio abitativo le quali, pur essendo percettori di reddito, non sono in grado di sostenere i canoni di mercato.

E per convincere i proprietari di casa come avete fatto?

Abbiamo assicurato un riconoscimento di agevolazioni e garanzie per eventuali inadempienze dell’inquilino e particolari misure di assistenza quali la verifica della corretta conduzione dell’alloggio. Un fondo di garanzia permette di offrire le tutele proposte ai proprietari che decidono di affittare l’alloggio.

E poi, ma questa è una vecchia povertà, purtroppo, ci sono sempre più anziani che vivono soli o in difficoltà economiche.

Sì, e per questo, nel settembre 2016, è stato sottoscritto un protocollo per far nascere l’Osservatorio permanente sulla condizione degli anziani a Monza. Oltre alla mia firma c’è quella di rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil.

Ma, in pratica, che fa questo Osservatorio?

Un monitoraggio continuo delle condizione e dei bisogni degli anziani, anche con studi e approfondimenti, fornendo un importante raccordo con i tavoli d’ambito intercomunali. Vogliamo anche svolgere un controllo sulle situazioni di maggiore vulnerabilità e promuovere un migliore coordinamento tra i vari uffici pubblici e le associazioni che si occupano di anziani.

Anziani che, oggi, rappresentano un grande segmento della popolazione monzese.

Sì, i dati a settembre 2016 ci dicono che sono 30 mila gli over 65, un quarto dei monzesi, di cui circa 5 mila sono ultra 85enni. Notevole la porzione di anziani attivi, prevalentemente nella fascia di età tra i 65 e i 75 anni. Insomma, cresce l’aspettativa di vita ma cresce anche il numero di anziani soli che a Monza sono circa 9mila.