700 pagine contenenti studi archeologici, storici, sociali, di impatto economico; e poi le mappe delle macro aree e dei cluster locali (bacini omogenei) individuati nei territori di 6 Stati europei, dalla Germania all’Italia passando per la Repubblica Ceca, l’Austria, l’Ungheria e la Slovenia; e ancora: le numerose partnership istituzionali e scientifiche, dalle Regioni (tra cui la Lombardia), alle Università (15 nei paesi coinvolti, tra cui il Politecnico di Milano e l’Università Bicocca) alle Camere di commercio, dai musei ai centri di ricerca, come Eurispes, e alle agenzie per lo sviluppo fino ad arrivare ai ministeri (tra cui quelli italiani dello Sviluppo economico, che mette a disposizione ICE, l’Istituto per il commercio estero, e della Cultura) e alla Cei, la conferenza episcopale italiana.